La grande missione del National Trust
- Laura Mattei
- 3 lug 2024
- Tempo di lettura: 9 min

Se la vostra prossima vacanza in Inghilterra comprende la visita a una residenza storica di campagna, a un giardino da sogno o a un’area di eccezionale bellezza naturale della costa britannica, è molto probabile che la vostra destinazione sia una delle tante proprietà o luoghi gestiti dal National Trust.
Con 5.7 milioni di iscritti, oltre 10 mila dipendenti e 55 mila volontari che svolgono un ruolo cruciale nella vita quotidiana dell’organizzazione, il National Trust è infatti non solo la più grande associazione di conservazione del patrimonio naturale, storico e architettonico d’Europa e il primo proprietario terriero privato del Regno Unito, ma anche una delle grandi istituzioni della società britannica.
Amata e sostenuta da milioni di cittadini con donazioni, iscrizioni annuali o ore di volontariato gratuito (il ‘regalo del tempo’, come lo definì Octavia Hill, uno dei tre fondatori del National Trust),
il National Trust svolge da quasi 130 anni un ruolo essenziale nella tutela e valorizzazione dei tesori naturalistici e architettonici del Regno Unito
e possiede un patrimonio immenso composto da oltre 250 mila ettari di boschi, campagna e spazi verdi, 1.260 km di coste (tra cui le famosissime bianche scogliere di Dover, in Kent, la splendida baia di Kynance Cove in Cornovaglia e le maestose Seven Sisters in East Sussex) e 600 tra residenze storiche, castelli, parchi, villaggi, giardini, riserve naturali e 39 pub storici, oltre a un milione di opere d’arte, per un valore complessivo di 1.7 miliardi di sterline (circa 2 miliardi di euro).

La sua importanza nella nazione britannica è tale che il Presidente del National Trust è stato per anni l'attuale Re Carlo III, il quale, dopo la morte della madre, la compianta Regina Elisabetta II e la sua ascesa al trono nel 2022, continua oggi la sua opera di sostegno all’associazione come Patrono.
La missione del National Trust

La missione del National Trust è semplice quanto ambiziosa: proteggere e prendersi cura di spazi verdi e beni storici nelle tre nazioni britanniche in cui opera (Inghilterra, Galles e Nord Irlanda) e rendere questo straordinario patrimonio perennemente accessibile alle presenti e future generazioni.
‘Per tutti, per sempre' (‘For everyone, for ever’) è lo slogan che riassume efficacemente questa nobile missione.
Una missione che venne fissata 130 anni fa dai fondatori del National Trust ed è rimasta sostanzialmente inalterata sin d’allora.
L’alto valore morale del suo ruolo e la sua assoluta natura ‘no profit’ hanno reso il National Trust una delle realtà più amate della società inglese e un modello da imitare per tante associazioni di tutela del patrimonio storico e ambientale di altri paesi. Tra queste, c’è anche il Fondo Ambientale Italiano (FAI), che dichiara espressamente sul suo sito d’ispirarsi all’esperienza del National Trust britannico nella sua azione di tutela del patrimonio culturale, architettonico e ambientale italiano.
Essere un membro del National Trust, affiggere il famosissimo logo con la foglia di quercia sul parabrezza della macchina e contribuire alla sua missione come volontario o finanziatore è stato e rimane ancora oggi motivo di grande orgoglio per generazioni di inglesi, gallesi e nordirlandesi che amano la natura, la campagna e la storia del loro paese e desiderano fare qualcosa di concreto per conservarne i tesori e il patrimonio.
Se tanti luoghi e proprietà storiche della campagna inglese sono stati preservati dalla speculazione e dall’abbandono e sono oggi accessibili a tutti lo si deve in gran parte proprio al National Trust.
Le origini del National Trust

Il National Trust venne fondato alla fine del 1800 da tre filantropi inglesi ispirati da ideali cristiano socialisti: Octavia Hill, appassionata riformatrice e storica attivista londinese che divenne l’anima e la voce della nuova associazione, Sir Robert Hunter, avvocato impegnato nella tutela degli edifici storici e nella lotta alle ‘enclosures’, cioè le chiusure dei terreni tradizionalmente aperti alle comunità locali introdotte in modo forzato nel Regno Unito dai grandi proprietari terrieri a partire dalla metà del 1600, e il Reverendo Harwicke Rawnsley, prete anglicano che si opponeva all’urbanizzazione dell’area del Lake District e alla distruzione dello stile di vita tradizionale della campagna inglese, il quale donò alla nascente associazione la sua energia di attivista e il suo grande amore per la vita rurale.
Uniti dalla convizione che la natura, la bellezza e la storia debbano essere accessibili a tutti e determinati a fare qualcosa di concreto per salvaguardare il patrimonio naturale e culturale britannico, il 12 dicembre 1895 Hill, Hunter e Rawnsley diedero vita al ‘National Trust for Places of Historic Interest and Natural Beauty in England and Wales’ (Fondo Nazionale per Luoghi di Interesse Storico e di Bellezza Naturale in Inghilterra e Galles).
il National Trust fu ispirato dagli ideali del movimento culturale di ispirazione romantica che si diffuse in Inghilterra alla fine del 1700.
Gli esponenti di questa nuova corrente letteraria invocavano un ritorno ai valori della natura e della campagna contro il degrado dell’industrializzazione di massa e le disuguaglianze della società vittoriana. Il concetto stesso di conservazione del patrimomio naturale e storico inizio' a svilupparsi proprio all'interno di questo dibattito.
Il mio blog 'Da dove nasce il continuo amore degli inglesi per la campagna' approfondisce il ruolo fondamentale del romanticismo inglese nella centralità che la campagna occupa oggi nel cuore di milioni di abitanti del Regno Unito. Il link al blog è qui.
Lo scopo della nuova associazione creata da Hill, Hunter e Rawsley era quello di promuovere "a nome e beneficio della nazione e delle future generazioni' la tutela permanente del patrimonio naturale, architettonico e ambientale britannico.
129 anni dopo, quella missione rimane al centro dell’operato del National Trust.
L’approvazione nel 1907 da parte del parlamento inglese del National Trust Act (il primo di una serie) segnò un momento decisivo nella vita dell’associazione. In modo quasi unico nel panorama giuridico britannico, questa legge, ispirata proprio da Sir Robert Hunter, conferì all’associazione il potere di dichiarare inalienabile il suo patrimonio: questo significa che, ancora oggi, una volta acquisita, una proprietà del National Trust non può essere né venduta né espropriata senza espressa approvazione del parlamento britannico, dando in questo modo sostanza allo slogan ‘per tutti, per sempre’.
A partire dell’acquisizione di Alfriston Clergy House nella contea del Sussex Orientale, la prima proprietà comprata nel 1898 per £10, il National Trust ha continuato a crescere senza sosta.
Tanti primi ministri, politici, giornalisti e intellettuali britannici hanno sposato negli anni la sua causa, facilitando lasciti e donazioni con importanti innovazioni fiscali e normative e incoraggiando il sostegno attivo da parte dell’opinione pubblica.
Tra questi spicca il nome di Beatrix Potter, che divenne una grande sostenitrice della causa del National Trust e che nel 1929 donò all’associazione i proventi della vendita dei suoi famosi libri per bambini, 14 fattorie e oltre 1.600 ettari di terreno nel cuore del Lake District, l’area dove la scrittrice era solita andare in vacanza con la famiglia da bambina e in cui si trasferì a vivere da adulta, e che fu anche la principale fonte di ispirazione per molti dei suoi personaggi fantastici tratti direttamente dalla vita di campagna.
La sua fattoria di Hill Top a Sawry è oggi una delle più famose proprietà del National Trust, ed è una meta molto amata dai fan di ogni età di Peter Coniglio e Benjamin Bunny. Non vedo l'ora di visitarla nella mia prossima (ed ennesima) vacanza nel meraviglioso Lake District!
Come è finanziato il National Trust?

Il National Trust è un’associazione senza scopo di lucro (charity in inglese) e, come tale, è totalmente indipendente dal Governo britannico.
Questo significa che, a differenze di altri organismi con simili scopi di conservazione del patrimonio storico e architettonico inglese come, ad esempio, Historic England, che è un’agenzia governativa,
il National Trust non riceve alcun contributo fisso annuale garantito da parte del governo a sostegno della sua attività.
I fondi per mantenere, valorizzare e incrementare il suo immenso patrimonio immobiliare storico e portare avanti i tanti progetti sviluppati con le comunità locali, derivano da donazioni e lasciti ereditari, dalle quote associative annuali pagate dai suoi 5.73 milioni di iscritti (276 milioni di sterline nel 2022, circa 300 milioni di euro), dai biglietti pagati dai non iscritti per visitare le sue residenze storiche, dai contributi per progetti specifici acquisiti tramite bandi pubblici inglesi o europei, dai proventi dei negozi, ristoranti e caffè che sono presenti in ogni proprietà del Trust, dagli affitti turisitici o residenziali delle sue tante abitazioni e cottage, dai redditi generati dalle sue vaste tenute agricole e dai profitti di investimenti finanziari.
Una macchina enorme, che genera un reddito complessivo annuale di oltre 680 milioni di sterline (più di 800 milioni di euro) e che serve tra le altre cose a gestire le 600 proprietà e dimore storiche, il cui costo di manutenzione nel solo 2022 è stato pari a 179 milioni di sterline (211 milioni di euro).
Una parte significativa di queste entrate deriva da donazioni.
Nel periodo tra il 1° aprile 2022 e il 31 marzo 2023 (l’anno fiscale in UK) le donazioni al National Trust hanno toccato la cifra record di 117 milioni di sterline (138 milioni di euro).
A queste si aggiungono i tanti lasciti ereditari che spesso comprendono intere residenze o patrimoni immobiliari e che, nel corso degli ultimi 100 anni, hanno contribuito in modo decisivo ad incrementare l’elenco delle splendide residenze di campagna che fanno parte del patrimomio del National Trust e sono aperte alla fruizione pubblica.
Tra le centinaia di grandi residenze di campagna che sono state donate al National Trust e che io ho avuto il piacere di visitare negli anni ci sono Chartwell, l’ex-residenza di campagna di Winston Churchill in Kent, la splendida Bateman’s, casa del famoso scrittore e poeta Rudyard Kipling nella lussureggiante campagna del West Sussex, il villaggio medievale e connessa abbazia di Lacock in Wiltshire, usata come set per Hogwarts in due film di Harry Potter e la maestosa Petworth House, sempre in West Sussex, con la sua vasta collezione di quadri e sculture e il suo enorme parco con annesso lago.


Il National Trust oggi
Nel corso degli anni, il National Trust ha sviluppato una serie di iniziative collaterali che hanno notevolmente ampliato il suo raggio di azione rispetto alla sua missione primaria.
Queste iniziative hanno l'obiettivo di promuovere una cultura diffusa di amore e cura del patrimonio culturale e ambientale, di coinvolgere le comunità in progetti di tutela e conservazione degli ecosistemi locali e di attivare progetti concreti di contrasto al cambiamento climatico come la riforestazione di intere aree della campagna inglese.
I benefici dell’iscrizione

L’iscrizione al National Trust costa £7.60 (9 euro) al mese, £12.60 (15 euro) al mese per una coppia e £13.25 (17 euro) per una famiglia di quattro persone con due figli sotto i 17 anni.
Esiste anche un’inscrizione a vita, che costa £2.195 per i singoli e £2.735 per le coppie.
L’iscrizione da diritto ad accedere e parcheggiare gratuitamente durante tutto l’anno senza limite al numero di visite in tutte le 600 residenze storiche, luoghi di eccezionale bellezza e spazi verdi gestiti del National Trust in Inghilterra, Galles e Nord Irlanda.
A questo si aggiungono la guida dettagliata di tutte le proprietà e i luoghi gestiti dall’associazione e il mitico adesivo da apporre sulla macchina che vengono spediti ogni anno agli iscritti al momento del rinnovo della tessera unitamente a tre edizioni annuali dell’interessante rivista del National Trust.
I membri del National Trust hanno anche la possibilità di visitare le proprietà gestite da 14 associazioni internazionali con simili obiettivi attraverso l'International National Trusts Organisation.
Tra questi vi sono il National Trust scozzese, quelli dell’Australia, Canada e Bahamas e il Fondo Ambientale Italiano (FAI).
I membri del FAI, a loro volta, hanno libero accesso a tutte le proprietà del National Trust in Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord. Sicuramente una grande opportunità per i soci FAI che visitano il Regno Unito!
Io e mio marito siamo soci del National Trust da più di dieci anni e, al di là della possibilità che questo offre di contribuire concretamente all’importante missione di questa meritoria associazione, abbiamo sempre tratto grande beneficio dalla nostra iscrizione.
Le proprietà del National Trust includono non solo alcune delle più belle residenze storiche della campagna inglese, ma sono anche perfettamente ristrutturate, gestite molto bene e mantenute nel pieno rispetto della loro identità. Tutte hanno ottimi caffè e in moltissi casi giardini o parchi di straordinaria bellezza curati in modo eccezionale da alcuni dei migliori giardinieri inglesi – e, nella patria mondiale indiscussa dei giardini, questo vuole dire sicuramente qualcosa.
Insomma, i £12.60 che paghiamo congiuntamente ogni mese per essere membri del National Trust sono certamente ben spesi!
Quali sono le residenze più belle del National Trust?

Le proprietà e i luoghi di eccezionale bellezza naturale del National Trust sono talmente tanti che è davvero difficile fare un elenco di quelli più belli da visitare, anche perché queste classifiche tendono ad essere inevitabilmente molto soggettive.
Il mio consiglio è di visitare il sito del National Trust e usare i filtri inclusi nella maschera di ricerca per individuare il posto che fa per voi in base ai vostri gusti e ai vostri interessi.
Il link è www.nationaltrust.org.uk/search
A mio parere, oltre alle quattro citate in precedenza, altre bellissime residenze di campagna che mi sento di consigliare perché ci sono stata di persona sono Ham House a Richmond, nel sud ovest di Londra, Polesden Lacey a Dorking, in Surrey, lo splendido Bodiam Castle, un autentico castello medievale del 14 secolo con tanto di torri merlate, fossato e ponte levatoio che si trova in East Sussex, Sissinghurst Castle Gardens, residenza affascinante in Kent con splendidi giardini e un legame diretto a Virginia Woolf, Mottisfont e The Vyne in Hampshire, Kingston Lacy in Dorset, Snowshill Manor and Garden vicino a Broadway, nei Cotswolds, e gli splendidi giardini di Nymans in West Sussex e Hidecote a Chipping Campden, sempre nei Gloucestershire Cotwsolds.
E queste sono solo alcune opzioni basate sulla mia esperienza personale.
Col National Trust, c’è davvero solo l’imbarazzo della scelta!
Siete mai stati in una residenza storica del National Trust? Se si, quale altro luogo gestito dal Trust consigliereste di visitare in aggiunta a quelli da me citati?
Fatemelo sapere nei commenti.



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